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Modelli di organizzazione, gestione e controllo (D. Lgs. n. 231 del 2001)
La prevenzione della responsabilità amministrativa da reato degli enti (D. Lgs. n. 231/2001) rende necessario predisporre e attuare un modello gestionale che, muovendo dall’organizzazione aziendale in action, preveda, in funzione cautelativa, dei doveri operativi e comunicativi in capo alle varie figure aziendali interessate dai processi a rischio-reato, il cui adempimento sia presidiato da sanzioni disciplinari.
Lo studio si occupa di predisporre e aggiornare tali modelli, alla luce delle più recenti indicazioni giurisprudenziali (Cass. n. 23401/2022), che individuano nel rispetto delle Linee Guida Confindustria e nella preventiva formazione interna all’etica d’impresa due caratteristiche essenziali della conformità legislativa. Proprio nell’esaltazione giurisprudenziale della politica d’impresa in funzione esimente, lo studio è orientato verso una particolare implementazione del codice etico.
Nella stessa prospettiva, viene svolta attività di revisione e consulenza (anche giudiziale) sull’adeguatezza del Modello gestionale già adottato dalla società.
I professionisti dello studio svolgono, inoltre, la funzione di “Organismo di Vigilanza” ai sensi dell’art. 6, co. 1, lett. b) del D. Lgs. n. 231 del 2001 per enti pubblici e privati.
Compliance cooperativa
Sulla scia del D. Lgs. n. 221 del 2023 (adempimento collaborativo in materia fiscale) e del D. Lgs. n. 103 del 2024 (semplificazione dei controlli alle imprese), lo studio sta sviluppando un progetto di ricerca di “compliance cooperativa”, in materia anti-infortunistica e ambientale, con la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, l’Università di Pisa e la partecipazione alla sperimentazione di aziende di livello nazionale.
Whistleblowing (D. Lgs. n. 24 del 2023)
La materia del “whistleblowing” (tutela di persone che segnalano illeciti negli enti pubblici e privati) è stata complessivamente riformata dal D. Lgs. n. 24 del 2023, che ha imposto obblighi di conformazione agli enti pubblici, alle imprese con più di 50 dipendenti e alle imprese minori che abbiano adottato un Modello di organizzazione e gestione ai sensi del D. Lgs. n. 231 del 2001 (in caso d’inadempimento, è prevista l’irrogazione di sanzioni amministrative pecuniarie da parte di Anac). In sintesi, è necessario predisporre dei canali interni di segnalazione che consentano a chiunque abbia un rapporto giuridico con la società di segnalare illeciti in forma riservata, attribuendo le responsabilità di gestione del canale, accertamento dell’illecito e riscontro del segnalante ad un soggetto interno o esterno, detto “gestore” (art. 4 co. 2 del D. Lgs. n. 24/2023).
Lo Studio predispone gli adeguamenti organizzativi funzionali al rispetto della disciplina, ed in particolare: implementazione di canali interni funzionali alle segnalazioni riservate, predisposizione di procedure per il riscontro e il seguito delle comunicazioni ricevute, svolgimento del ruolo di “gestore” esterno, erogazione di formazione obbligatoria sulla nuova disciplina.
Sui profili di responsabilità penale connessi allo svolgimento del ruolo di Gestore, si segnala l'articolo dell'avvocato Andrea Rugani "Il Gestore privato di segnalazioni nella nuova disciplina “whistleblowing”: funzione “co-impeditiva” di reati e profili di responsabilità penale", pubblicato sulla Rivista Archivio Penale.
Crisi d’impresa: modelli di prevenzione di responsabilità civili e penali (art. 2086 c.c.)
La recente riforma del diritto della crisi d’impresa e dell’insolvenza ha specificato il contenuto dei doveri di “adeguato assetto” di cui all’art. 2086 c.c. Ai sensi dell’art. 3 del D. Lgs. n. 14 del 2019, gli amministratori di società commerciali e gli imprenditori individuali hanno il dovere d’istituire assetti aziendali adeguati a rilevare squilibri economici, finanziari o patrimoniali; verificare la sostenibilità dei debiti e l’assenza di continuità aziendale; ricavare una serie d’informazioni economico-finanziarie funzionali ad accertare possibilità di risanamento. L’inadempimento è fonte di responsabilità civile (in termini di risarcimento del danno) e penale (in termini di contestazioni di reati di “bancarotta”) per amministratori e organi di controllo.
Lo studio si occupa di predisporre e implementare nell’organizzazione aziendale un Modello gestionale funzionale al costante monitoraggio degli indici economici, patrimoniali e finanziari della società, e all’effettuazione delle segnalazioni richieste dalla disciplina vigente, in modo idoneo alla prevenzione di contestazioni civili o penali da parte di creditori o organi della “liquidazione giudiziale”.
Il Modello implementato dallo studio prende spunto da una ricerca i cui risultati sono stati recepiti nell’articolo dell’avvocato Carlo Di Bugno “Modello di gestione di impresa ex art. 2086 c.c. e codice della crisi: cenni per un’autonormazione finalizzata alla tutela penale dell’imprenditore” pubblicato sulla rivista “La Legislazione penale”.
Deleghe gestorie, deleghe di funzioni (artt. 2381 c.c. e 16 D. Lgs. n. 81 del 2008)
La complessità della normativa anti-infortunistica, ambientale e l’articolazione delle realtà aziendali, spesso dislocate su più territori con varie unità, rendono indispensabile ricorrere a sistemi di delega degli adempimenti normativi, in modo da rendere fronteggiabile l’osservanza del precetto penale mutando il dovere di adempimento: dal presidio diretto della fonte di rischio al controllo dell’operato del soggetto delegato.
Lo studio si occupa di predisporre deleghe gestorie (dal consiglio di amministrazione all’ amministratore delegato) e deleghe di funzioni (dal datore di lavoro o dal responsabile ambientale ad un soggetto ad hoc, interno o esterno all’organizzazione aziendale), in modo conforme ai requisiti di puntualità e specificità della delega considerati dai più recenti sviluppi giurisprudenziali.